Compliance e affitti brevi: breve guida alla burocrazia

Maurizio Sicuro

Maurizio Sicuro

COO | Hostmate

Hostmate mira a tutelare i proprietari immobiliari e guidarli nel proprio percorso di affitto breve. Per questo abbiamo pensato di offrire una guida alla burocrazia in questa nuova realtà.

Il tema degli affitti brevi o, secondo il termine tecnico, locazioni brevi, sta avendo un grande impatto sul turismo e sul real estate: più in generale, le maggiori piattaforme che permettono di affittare i propri immobili per pochi giorni hanno completamente rivoluzionato il settore Hospitality. Vediamo, quindi, come effettuare correttamente l’affitto dei propri spazi.

Innanzitutto, per affitto breve si intende una locazione che può essere effettuata per un massimo di 30 notti consecutive; in caso contrario bisognerà registrare il contratto come ogni locazione ordinaria.

Dopo aver fatto questa valutazione, la prima cosa da fare sarà iniziare la pratica di avvio CAV (Case Vacanza) chiamata SUAP presso il dedicato portale. Per completare la procedura bisognerà avere a disposizione il documento identificativo del proprietario, i documenti dell’immobile, nonché PEC e firma digitale del proprietario.

Una volta terminata questa procedura, verrà ricevuto quanto segue:

– Rilascio SUAP;

– Credenziali per la registrazione al portale della questura (Alloggiati Web);

– Credenziali per la registrazione al portale per l’imposta di soggiorno (differente per città);

– Credenziali per la registrazione al portale dei flussi turistici (diverso per regione);

– Codice CIR da inserire all’interno degli annunci su tutti i portali.

Ottenutele credenziali bisogna procedere all’attività “day by day” relativa al singolo portale. Partiamo da Alloggiati Web.

Il portale serve per poter dichiarare gli ospiti soggiornanti presso gli immobili al fine di rispettare la normativa antiterrorismo: per fare ciò, bisogna registrare prima l’immobile al portale e, successivamente all’ingresso degli ospiti, effettuare la loro registrazione entro 24 ore dall’arrivo (per evitare disguidi si consiglia di registrarli non appena arrivati). Il documento da richiedere sarà la carta d’identità in caso di cittadini residenti in uno dei paesi dell’Unione Europea o il passaporto in caso contrario.

Similmente alla questura, bisognerà attivare l’immobile con le proprie credenziali al portale per la dichiarazione dell’imposta di soggiorno (cambia da città a città e può ammontare ad un massimo di 5 euro). La procedura in merito alla gestione tassa di soggiorno è la seguente:

– Riscossione dell’ammontare previsto e rilascio di ricevuta;

– Dichiarazione al portale di riferimento;

– Versamento dell’imposta.

Bisogna fare un appunto, cioè che alcune piattaforme on-line hanno degli accordi con alcuni comuni per cui la tassa di soggiorno viene incassata e versata direttamente da loro: in questo caso il proprietario, se avrà affittato solo tramite questi portali, dovrà dichiarare che non ha incassato nulla in relazione alla tassa di soggiorno e, quindi, non dovrà versare alcunché.

In seguito, vi sarà la registrazione al portale per la dichiarazione dei flussi turistici dove il proprietario dovrà, esattamente come per la questura, dichiarare gli ospiti soggiornanti presso il proprio immobile. La diversità tra i due portali risiede nello scopo: Alloggiati Web è stato creato per il rispetto della normativa antiterrorismo, mentre il portale dei flussi turistici è stato creato per monitorare i flussi dei turisti, per l’appunto, nelle diverse regioni.

In ultimo, ma non meno importante, bisogna fare anche attenzione alle dotazioni richieste dalla legge di riferimento per le CAV: ad esempio, a Milano vengono richieste dotazioni quali kit di pronto soccorso, prezziario in diverse lingue, assicurazione ed altro. I proprietari dovranno, quindi, controllare cosa dice specificamente la normativa della loro città e procedere ad inserire tutte le dotazioni del caso.

Compreso, seppure brevemente, il processo burocratico, è il momento di porsi una domanda fondamentale: cosa succede ai proprietari che non rispettano le normative?

Le sanzioni possono essere di diverse tipologie:

– Sanzione amministrativa: il proprietario viene “multato” in caso di mancato rispetto, ad esempio, della mancata dichiarazione dei flussi turistici o della mancanza delle dotazioni CAV;

– Sanzione penale: il proprietario viene sanzionato in caso di mancata dichiarazione degli ospiti;

– Sanzione economica: il proprietario viene sanzionato in relazione alla mancata riscossione, dichiarazione e/o versamento dell’imposta di soggiorno.

In conclusione, è possibile constatare la complessità del processo di avviamento e gestione della CAV; per poterlo gestire in modo sicuro ed efficiente spesso risulta conveniente affidarsi ad esperti del settore.

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